Il mondo è pieno di sofferenze ma è altrettanto pieno di persone che le hanno superate.— Milan Kundera
Il mondo è pieno di sofferenze ma è altrettanto pieno di persone che le hanno superate.
Se l'eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza.
Un uomo in grado di pensare non è sconfitto anche quando lo è sul serio.
Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l'unica moralità del romanzo.
L'umanità sfrutta le mucche come il verme solitario sfrutta l'uomo: si è attaccata alle loro mammelle come una sanguisuga. L'uomo è un parassita della mucca; questa è probabilmente la definizione che un non-uomo darebbe dell'uomo nella sua zoologia.
L'origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.
La sofferenza ci rende egoisti, perchè ci assorbe completamente.
C'è qualcosa di terribilmente morboso nella compassione che oggi si prova per la sofferenza. Si dovrebbe provare simpatia per il colore, la bellezza, la gioia di vivere. Quanto meno si parla dei mali della vita, tanto meglio è.
Quelli che soffrono d'indigestione stanno male quanto quelli che muoiono di fame.
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
La sofferenza dei monaci e della monache, dei solitari d'ambo i sessi, non è una sofferenza della sessualità ma di maternità e di paternità, cioè di finalità.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare veramente.
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l'amara voluttà del dolore.
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
Guariamo dalla sofferenza solo provandola appieno.
L'uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.