Bisognerebbe riuscire a convincere gli uomini della felicità che essi ignorano, persino quando ne godono.— Montesquieu
Bisognerebbe riuscire a convincere gli uomini della felicità che essi ignorano, persino quando ne godono.
Ci sono molte persone che considerano necessario soltanto il superfluo.
Un uomo non è infelice perché ha delle ambizioni, ma perché né è divorato.
La democrazia deve essere salvaguardata da due eccessi: lo spirito di disuguaglianza, che la conduce all'aristocrazia, e lo spirito di estrema uguaglianza, che la conduce al dispotismo.
Gli accidenti della fortuna si riparono facilmente: quello a cui non possiamo porre riparo sono gli eventi che nascono incessantemente dalla natura delle cose.
Fare l'elemosina a un uomo nudo, per strada, non esaurisce gli obblighi dello Stato, che deve assicurare a tutti i cittadini la sopravvivenza, il nutrimento, un vestire dignitoso, e un modo di vivere che non contrasti con la sua salute.
Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su sé stessi: la mia prima patria sono stati i libri.
Non ho bisogno che sia un critico a dirmi che sono un attore, lo so benissimo da solo. Nessuno può gestirmi, né ora né mai.
Colui che cerca di tradurre poesia sente il linguaggio di Adamo sulla punta della lingua, ma sa di non farcela.
Trovati uno scopo nella vita e perseguilo. Ma talvolta è solo dopo aver vissuto che si riconosce che la vita aveva uno scopo, e probabilmente uno scopo architettato dal caso. E ora che avevo assolto il mio, mi sentivo senza una meta, alla deriva.
Una volta che ascolti i dettagli della vittoria, è difficile distinguerla dalla sconfitta.
Noi non moriamo perché dobbiamo morire; moriamo perché un giorno, e non così tanto tempo fa, la nostra consapevolezza è stata forzata a considerarlo necessario.
Questa è la tentazione, pensare che si possa strappare una concessione alla realtà senza dover pagare. Per questo è utile seguire la catena delle conseguenze per testare le scelte e vedere se sono conformi all'ordine della realtà.
Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro.
Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un'altra persona che avvisa.
Tutto questo, sì, è un còmpito immenso, eppure non è che la superficie: bisogna riformare la coscienza dell'uomo, creare quella della donna!