Vi sono certe calunnie contro cui l'onniscienza stessa smarrisce.
Chi non ama i cani non ama la fedeltà.
In politica ci corre una grande distanza dalle promesse alla realtà.
Se vogliono la pace, le nazioni dovrebbero evitare le punture di spillo che precedono i colpi di cannone.
Gli uomini di genio sono meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo.
L'indipendenza, come l'onore, è un'isola rocciosa senza spiagge.
La miglior risposta alle calunnie è il silenzio.
La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.
In fatto di calunnie, tutto quello che non nuoce serve a chi è calunniato.
La calunnia è come la vespa che vi disturba, e contro la quale non si deve fare il minimo movimento a meno che non siate certi di ucciderla: altrimenti quella torna alla carica più incattivita che mai.
Teniamoci stretti al personalismo dei giudizi perché è il solo alibi che possediamo per evitare il dolo della calunnia.
I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
Ove in eminente grado virtù risiede, ivi piomba la persecuzione; e pochi o niuno dei celebri personaggi delle andate età si sottrassero all'acuto morso della calunnia o della più fina malizia.
La calunnia è la vendetta del vigliacco, mentre la sua difesa è la dissimulazione.