La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.— Alda Merini
La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro.
La menopausa è il periodo dorato dell'amore.
Si impara a vivere quando si impara a morire.
A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti, dove la gente culmina nell'eccesso del canto, a me piacciono le cose bestemmiate e leggere, e i calici di vino profondi, dove la mente esulta, livello di magico pensiero.
Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire.
La calunnia è come la vespa che vi disturba, e contro la quale non si deve fare il minimo movimento a meno che non siate certi di ucciderla: altrimenti quella torna alla carica più incattivita che mai.
Vi sono certe calunnie contro cui l'onniscienza stessa smarrisce.
Le calunnie non si devono dimostrare. Basta ripeterle.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
Ove in eminente grado virtù risiede, ivi piomba la persecuzione; e pochi o niuno dei celebri personaggi delle andate età si sottrassero all'acuto morso della calunnia o della più fina malizia.
Teniamoci stretti al personalismo dei giudizi perché è il solo alibi che possediamo per evitare il dolo della calunnia.
In fatto di calunnie, tutto quello che non nuoce serve a chi è calunniato.
I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.
La miglior risposta alle calunnie è il silenzio.