I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.— Ippolito Nievo
I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
La pace della vecchiaia è un placido golfo che apre a poco a poco il varco all'oceano immenso infinito, e infinitamente calmo dell'eternità.
La ragione si fa adulta e vecchia; il cuore resta sempre ragazzo.
Tutte le grandi gioie si somigliano nei loro effetti, a differenza dei grandi dolori che hanno una scala di manifestazioni molto variata.
La calunnia lascia sempre peggio il calunniatore, giammai il calunniato.
La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.
Vi sono certe calunnie contro cui l'onniscienza stessa smarrisce.
Le calunnie non si devono dimostrare. Basta ripeterle.
Ove in eminente grado virtù risiede, ivi piomba la persecuzione; e pochi o niuno dei celebri personaggi delle andate età si sottrassero all'acuto morso della calunnia o della più fina malizia.
La miglior risposta alle calunnie è il silenzio.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
La calunnia è la vendetta del vigliacco, mentre la sua difesa è la dissimulazione.
La calunnia è come la vespa che vi disturba, e contro la quale non si deve fare il minimo movimento a meno che non siate certi di ucciderla: altrimenti quella torna alla carica più incattivita che mai.