La meta, non è che un pretesto.
La rinuncia: l'eroismo della mediocrità.
I sadici, per lo meno, non sono indifferenti alle sofferenze che provocano.
Bisogna liberare l'uomo dall'uomo.
L'appassire delle donne è ancora più straziante dell'appassire dei fiori.
L'eternità, questa perdita di tempo.
La meta è partire.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.