La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza.— Nicolás Gómez Dávila
La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza.
I libri non sono strumenti di perfezione, ma barricate contro il tedio.
L'uomo non è padrone della propria intelligenza: ne riceve semplicemente le visite.
Il mistero è meno inquietante del fatuo tentativo di eliminarlo attraverso spiegazioni stupide.
Compito dell'immaginazione è la redenzione della realtà.
La religione non spiega nulla, complica tutto.
Io, quando so di poter cambiare le cose, divento attiva come un ciclone. E, quasi sempre, riesco a cambiarle. Ma, quando so di non poterci far nulla, mi rassegno.
Il dolore, in chi manca di pane, è più rassegnato.
Se uno ha davvero perso la speranza, non sarebbe così disposto a dirlo.
Non ci sono vecchi felici: ci sono solamente vecchi rassegnati.
Chi è più saggio? Colui che accetta tutto o colui che ha deciso di non accettare nulla? La rassegnazione è saggezza?
L'unico loro desiderio non era rassegnarsi, ma poter smettere di sperare. Perché la speranza uccide più lentamente.
Non serve discutere con l'inevitabile. Il solo argomento contro il vento dell'est è infilarsi il cappotto.
Quella specie di coraggio ridicolo che si chiama rassegnazione.
Il destino è un'invenzione della gente fiacca e rassegnata.
Se ti abbatterai, se lascerai che sia la disperazione a vincere, allora sì sarai un mezzo uomo, buono solo a piangersi addosso.