Ogni inglese è un'isola.
Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate?
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore, ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
La poesia è, fra le scienze, la giovinezza. Da fanciulla avrà avuto l'aspetto dell'angelo sotto la Madonna il quale si preme il dito sulle labbra come a dire che non si fida di questa leggerezza.
Dove ci sono bambini c'è un'età dell'oro.
Gli altri europei hanno una vita sessuale; gli inglesi hanno le borse dell'acqua calda.
Gli inglesi non hanno messo per scritto le loro leggi, se le portano addosso.
Se gli inglesi possono sopravvivere alla loro cucina, possono sopravvivere a tutto.
In Inghilterra il caffè ha sempre il gusto di un esperimento chimico.
Gli inglesi sarebbero di gran lunga il primo popolo della terra, se non mancassero loro due virtù elementari e indispensabili per un popolo di cultura: il gusto per la buona cucina e quello per la musica.
Se dovessimo venire trascinati in una guerra europea, ogni famiglia in Inghilterra sarebbe in lutto e non solo per la perdita dei nostri cari ma di un intero stile di vita che apprezziamo e alimentiamo da un migliaio di anni.
Com'è difficile far riconoscere a un inglese che è felice!
Ho capito vivendo a Londra, che due inglesi fanno un popolo, ma 57 milioni di italiani no.
A Londra è sempre stagione di salute cattiva. Nessuno gode buona salute a Londra, nessuno può goderne.
L'Inglese è nato per cacciar l'infedele dalle sante pianure, che toccarono quei piedi divini, che per nostra salute furono, son già quattordici secoli, confitti in croce.