Io credo... che l'animale, compagno di tante solitudini, di tante tristezze, in misura varia secondo la sua coscienza - affermo e ripeto coscienza - ci accompagnerà anche nell'altra vita, e non ci si chieda di spiegare il perché.
Esistono poi gli animali e tra gli animali includo anche gli uomini; l'etimologia di animale è, infatti, "anima", la comunanza di vita ricevuta e, se posso esprimermi così, riconosciuta dalla propria coscienza.
Non solo gli uomini, ma anche gli animali nella vecchiaia diventano più buoni.
Un animale può soffrire di più proprio a causa della sua limitata capacità di comprensione.
Questo dolore degli animali... è qualcosa che si espande per l'universo e avvolge tutti noi.
Non vi è nulla che gridi così altamente contro la bontà e la giustizia divina come il dolore animale.
L'amore per l'uomo non esclude quello per gli animali, e viceversa, perché l'amore non è mai fonte di separazione né di giudizio. Chi ama, ama e basta. Chi ama e separa, non ha mai iniziato a farlo.
Le bestie stimo più infinitamente, Che, se no le gà tanta cognizion, No le gà gnanca tante gran passion, E le vive de nù più quietamente.
Quando vedo un animale, quando vedo il suo comportamento, soprattutto dal punto di vista affettivo e istintivo, mi riconosco. Son tanto simili a noi.
Gli animali ci aiutano a ristabilire quell'immediato contatto con la sapiente realtà della natura che è andato perduto per l'uomo civilizzato.
Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana.
Si ha pietà di un peccatore, di un malfattore, ma non di un innocente e fedele animale che spesso procura il pane al suo padrone e non riceve che misero foraggio. «Aver pietà»! Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale!
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