L'amore abbraccia sempre qualche cosa, colle mani o colle braccia, colle labbra o col cuore; l'amore platonico non abbraccia, perchè l'infinito non si stringe; l'amore platonico, contempla, ammira, adora.
— Paolo Mantegazza
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La nostra interpretazione
Paolo Mantegazza descrive l'essenza dell’amorosa connessione umana in una prospettiva che distingue tra forme di affetto più concrete e quelle idealizzate. Mentre afferma la necessità fisica ed emotivo-sentimentale nell'amore tradizionale, suggerisce un abbraccio non solo tangibile ma anche spirituale; questo può implicare il bisogno umano fondamentale per connettersi con l'altro sia su livelli sensoriali che di intimità interiore. Da qui deriva la sua critica all'amore platonico, un'affermazione sulla mancanza della dimensione fisicamente espressa dell’amoroso legame e sull’importanza del coinvolgimento emotivo concreto per far emergere l'essenza stessa di ciò che è amato. Mantegazza sembra suggerire, pertanto, un amore puro non solo come una purificazione o idealizzazione dell'amore romantico ma anche nella necessità della sua piena espressione sensoriale e emotiva.
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