Ma guarda un po' che fortuna stare qua in mezzo a tanta civiltà.
In Italia ci sta il mare per nuotare e per pescare, con le spiagge tutte bianche, gli ombrelloni stesi al sole.
In Italia c'è l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei quasi sempre quello, se sei ricco oppure no.
In Italia il far nulla appartiene alle occupazioni.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
Il male dell'Italia ormai è tale da aver pervaso quasi tutto, e solo il tagliare spese allo Stato, e possibilità di favori alla politica, può risolverlo. Non certo una «tv dei ragazzi», viziata, non adatta agli affari adulti.
Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo vale per l'Italia e anche per l'Europa.
Qui lo dico e qui lo nego. C'è tutta l'Italia.
L'antica paura degli italiani: quella di migliorare il peggio.