I grandi scrittori non sono fatti per subire la legge dei grammatici, ma per imporre la loro.— Paul Claudel
I grandi scrittori non sono fatti per subire la legge dei grammatici, ma per imporre la loro.
Il rispetto dei cattolici per la Bibbia è enorme e si manifesta soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza.
Dignità è una parola che non ha plurale.
C'è una cosa più triste che perdere la vita, è la ragione di vivere, più triste che perdere i propri beni, è perdere la speranza.
I discorsi non sono che rumore e i libri non sono che carta.
Il matrimonio non è il piacere, è il sacrificio del piacere, è lo studio di due anime che d'ora in poi dovranno per sempre accontentarsi l'uno dell'altro.
Gli scrittori non dovrebbero sforzarsi di imitare il modo di guardare le cose di qualcun altro. Non funzionerebbe.
Tutti gli scrittori sono dei poveri idioti. È per questo che scrivono.
Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia.
Uno scrittore che parla dei propri libri è quasi insopportabile quanto una madre che parla dei propri figli.
Il compito primordiale dello scrittore di oggi è di essere «mitoclasta».
Sono buoni scrittori coloro che mantengono il linguaggio efficiente. Vale a dire, che lo mantengono esatto, chiaro.
Accade così per tutti i grandi scrittori: la bellezza delle loro frasi è imprevedibile come la bellezza di una donna che ancora non conosciamo.
Quando uno scrittore diventa un classico non c'è più bisogno di leggerlo: basta citarlo.
Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato.