Scrittore: razza di intellettuali con pubblico limitato e presunzione infinita.— Georges Elgozy
Scrittore: razza di intellettuali con pubblico limitato e presunzione infinita.
Castità: il piacere di non godere.
Cultura: grande macchinazione ordita per fabbricare dei professori che, a loro volta, fabbricheranno dei professori che fabbricheranno.
Pazzo: razionalista in anticipo per i suoi tempi.
Dubbio: il cancro della fede.
Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore, che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.
Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
Chi scrive in sangue e sentenze, non vuol essere letto ma imparato a mente. Sui monti la via più diretta è quella da vetta a vetta: ma per questo occorre che tu abbia gambe lunghe. Le sentenze devono essere vette: e coloro ai quali si parla devono essere grandi e di alta statura.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.
L'esperienza da Scrittore mi ha insegnato che l'esperienza che hai fatto con i cattivi è ancora niente rispetto all'esperienza cui potresti andare incontro con i buoni.
Solo la fama e con essa il reddito rendono "professionale" lo scrittore. Fino a che resta oscuro, appare agli occhi dei conoscenti e degli stessi famigliari nulla più che un innocuo e scontento "amateur".
Il compito primordiale dello scrittore di oggi è di essere «mitoclasta».
Uno scrittore che parla dei propri libri è quasi insopportabile quanto una madre che parla dei propri figli.
Per lo scrittore la bile può essere un buon ingrediente stilistico.
L'autore ragionevole non scrive per nessun'altra posterità che per la propria, cioè per la propria vecchiaia, per potere anche allora provar diletto di sé.