L'arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile.
Un solo giorno basta a farci un pò più grandi oppure, un'altra volta, un pò più piccoli.
Il futuro giace addormentato negli esseri umani e deve solo essere svegliato. Esso è già nato.
Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno. Sono pittore.
L'arte è l'immagine allegorica della creazione.
Per l'artista non esiste mai nulla di brutto in natura.
Ci è molto difficile immaginare una forma di pensiero in cui tutti gli oggetti materiali erano considerati simboli di verità spirituali o episodi della storia sacra. Eppure, se non facciamo questo sforzo di immaginazione, l'arte medioevale rimane in gran parte incomprensibile.
L'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno.
Alcuni artisti hanno un modo di vivere e un modo di fare arte, per me ne esiste uno solo.
L'artista deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.
L'arte è l'espressione della personalità: io, l'artista, io sono importante nell'arte,: io mi devo esprimere, eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è importante nell'arte. Ciò ha rovinato l'arte.
L'arte non è lo studio della realtà positiva, ma la ricerca della verità ideale.
L'arte e la letteratura sono l' emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.
Attraverso l'arte noi esprimiamo la nostra concezione di ciò che la natura non è.
Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte.