L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.
Non c'è vera ricchezza all'infuori dell'umano lavoro.
I poeti sono i legislatori misconosciuti del mondo.
Ricomincia la grande età del mondo,Tornano gli anni d'oro,La terra, come un serpente, rinnovaLa sua veste logora di erbe invernali;Il cielo sorride, e fedi ed imperi riluconoCome relitti in un sogno svanente.
Le fonti si confondono col fiume, i fiumi con l'Oceano, i venti del Cielo sempre in dolci moti si uniscono, niente al mondo è celibe, e tutto per divina legge in una forza si incontra e si confonde. Perché non io con te?
Chi non ama il suo prossimo vive una vita sterile e prepara una tomba miserabile per la sua vecchiaia.
L'invenzione dell'inferno è la cosa più orrenda, ed è difficile concepire come, dopo questa invenzione, ci si possa ancora aspettare qualcosa di buono dagli uomini.
Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.
Se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta.
Il mondo è appunto l'inferno e gli uomini sono, da una parte, le anime tormentate e, dall'altra, i diavoli.
L'inferno inutile ai savi è necessario all'insensata plebe.
Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.
L'inferno è il paradiso più la morte.
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