È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno.— Cesare Pavese
È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
La forza dell'indifferenza!
La poesia viene alla luce tentandola e non prospettandola.
Ma morire è proprio questo - non più sapere che sei morta.
L'inferno è la mia passione.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni.
Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
Se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta.
All'inferno ci va chi ci crede.
L'inferno di cui parla la teologia non è peggiore di quello che noi creiamo a noi stessi in questo mondo formando in modo sbagliato il nostro carattere.
L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.
Il mondo è appunto l'inferno e gli uomini sono, da una parte, le anime tormentate e, dall'altra, i diavoli.
L'inferno è per i puri; questa è la legge del mondo morale. Esso è infatti per i peccatori, e peccare si può soltanto contro la propria purezza. Se si è una bestia, non si può peccare e non si sente nulla di un inferno.
L'inferno è il paradiso più la morte.