L'inferno è la mia passione.— Alda Merini
L'inferno è la mia passione.
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
Niente è più necessario di ciò che non serve.
Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.
Lo sconforto non tiene mai conto del firmamento.
Chi regala le ore agli altri vive in eterno.
Noi siamo all'inferno, e la sola scelta che abbiamo è tra essere i dannati che vengono tormentati o i diavoli addetti al loro supplizio.
Anche Iddio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell'inferno era un tentativo di questo tipo.
L'inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui.
L'inferno è il paradiso più la morte.
È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno.
L'inferno di cui parla la teologia non è peggiore di quello che noi creiamo a noi stessi in questo mondo formando in modo sbagliato il nostro carattere.
L'invenzione dell'inferno è la cosa più orrenda, ed è difficile concepire come, dopo questa invenzione, ci si possa ancora aspettare qualcosa di buono dagli uomini.
Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
All'inferno ci va chi ci crede.