L'inferno inutile ai savi è necessario all'insensata plebe.
Le masse popolari sono incoerenti, piene di riottosi desideri, passionali e imprevigenti delle conseguenze; devono essere riempite di paura per tenerle a bada. Per questo gli antichi ben fecero ad inventare gli dei e l'idea della punizione dopo la morte.
Un buon generale non solo vede le strade della vittoria, ma sa anche quando la vittoria è impossibile.
Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di quelli che sanno fare buon uso della vittoria.
Coloro che sanno come vincere sono molto più numerosi di coloro che sanno come fare un uso appropriato delle loro vittorie.
Non è saggio un uomo perché parla molto: ma quando è paziente, pacifico, intrepido, allora lo si chiama saggio.
Il primo grado della saggezza è sapere tacere: il secondo è saper parlare poco e moderarsi nel discorso.
Anche la morte non deve essere temuta da colui che ha vissuto saggiamente.
È impossibile amare ed essere saggi.
La prosperità mette alla prova persino l'animo dei saggi.
Egli, o uomini, è più saggio di tutti voi, perché ha imparato, come Socrate, che la sua saggezza non vale nulla.
La saggezza è la salute della mente e del cuore.
Un uomo diventa saggio solo quando comincia a calcolare la profondità approssimativa della sua ignoranza.
È sorprendente notare quante volte la "saggezza matura" somiglia alla stanchezza.
L'acqua incanalano i fontanieri, gli armaioli piegano i dardi, piegano il legno i falegnami, piegano se stessi i Saggi.