Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà.— Roberto Gervaso
Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà.
Ci sono donne che negano le loro infedeltà così bene che meriterebbero di essere credute.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
La politica è l'arte d'impedire agli avversari di fare la loro.
Noi diamo volentieri una mano a chi sta in basso purché non salga troppo in alto.
L'inferno è per i puri; questa è la legge del mondo morale. Esso è infatti per i peccatori, e peccare si può soltanto contro la propria purezza. Se si è una bestia, non si può peccare e non si sente nulla di un inferno.
Quando moriremo andremo sicuramente in Paradiso, perchè l'Inferno l'abbiamo già vissuto qui.
L'inferno di cui parla la teologia non è peggiore di quello che noi creiamo a noi stessi in questo mondo formando in modo sbagliato il nostro carattere.
È necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni.
Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.
L'inferno è pieno di desideri e di buon senso.
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell'inferno era un tentativo di questo tipo.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.
L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.