È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.— Cesare Pavese
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
L'amore è la più a buon prezzo delle religioni.
Nella vita succede a tutti di incontrare una troia. A pochissimi di conoscere una donna amante e onesta. Su cento, novantanove sono troie.
Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
Il matrimonio lo prendono più sul serio gli scapoli che non i coniugati.
Vi è solo una cosa peggiore al mondo del far parlare di sé. E' il non far parlare di sé.
Le parole sono per i pensieri quel che è l'oro per i diamanti: necessario per metterli in opera, ma ce ne vuol poco.
Una parola è morta quando vien detta, dicono alcuni. Io dico che comincia a vivere soltanto allora.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.
Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare con loro.
Nel contesto della nostra cultura verbosa è significativo osservare che i Padri del deserto ci dissuadono dall'usare troppe parole.
Opportunista vuol dire saper cogliere l'occasione buona. Si riduce a tenere la bocca chiusa quando non è il caso di parlare oppure a dire la parola giusta al momento opportuno. O semplicemente a non fare una cosa che ti può danneggiare.
La struttura del mondo dipende dai modi in cui lo consideriamo, e da ciò che facciamo. E ciò che facciamo, in quanto esseri umani, è parlare e pensare, costruire, agire e interagire. Noi costituiamo i nostri mondi costruendoli.
Le ferite guariscono le parole lasciano il segno.
La parola è un'ala del silenzio.