Al niente preferisco l'inferno, se non altro per la conversazione.
Nelle persone, così come nei luoghi, c'è spazio per la ragione e per la passione.
Per gli alpinisti la felicità non sta tanto nella vetta quanto nella scalata. Altrimenti prenderebbero l'elicottero.
Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
Piangere è facilissimo: basta tirar fuori una lacrima che subito dopo arrivano le altre. Ci si commuove del fatto che si sta piangendo.
In quanto a danni fisici, l'aereo è il mezzo più sicuro che esiste: è quello che fa meno feriti.
L'Inferno non è che il Paradiso capovolto.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.
L'inferno è il paradiso più la morte.
L'inferno è pieno di desideri e di buon senso.
L'inferno è per i puri; questa è la legge del mondo morale. Esso è infatti per i peccatori, e peccare si può soltanto contro la propria purezza. Se si è una bestia, non si può peccare e non si sente nulla di un inferno.
Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.
Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà.
Quando moriremo andremo sicuramente in Paradiso, perchè l'Inferno l'abbiamo già vissuto qui.
L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.