Al niente preferisco l'inferno, se non altro per la conversazione.
La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare "rivoluzione, riflessione e televisione". Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
In ogni storia d'amore c'è sempre uno che si annoia e uno che soffre.
Non ci rendiamo conto che la vera povertà è rappresentata dall'ignoranza, in quanto a stabilire le differenze sociali non sono i soldi, ma la cultura che si ha e quella che non si ha.
Il potere non sazia, anzi è come la droga e richiede sempre dosi maggiori.
Noi tutti prendiamo più sul serio ciò che costa che non quello che è gratuito.
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell'inferno era un tentativo di questo tipo.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.
Il mondo è appunto l'inferno e gli uomini sono, da una parte, le anime tormentate e, dall'altra, i diavoli.
Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
All'inferno ci va chi ci crede.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni.
L'inferno inutile ai savi è necessario all'insensata plebe.
L'inferno è la mia passione.
Il mondo che abitiamo è l'inferno temperato dal nulla, dove l'uomo, che rifiuta di conoscere sé stesso, preferisce immolarsi.
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