Non c'è vera ricchezza all'infuori dell'umano lavoro.— Percy Bysshe Shelley
Non c'è vera ricchezza all'infuori dell'umano lavoro.
Ogni mente riflessiva deve riconoscere che non vi è alcuna prova dell'esistenza di una divinità.
I poeti sono i legislatori misconosciuti del mondo.
Non sollevare il velo dipinto che quelli che vivono chiamano vita.
L'inferno è una città molto simile a Londra: una città popolosa e fumosa.
Ricomincia la grande età del mondo,Tornano gli anni d'oro,La terra, come un serpente, rinnovaLa sua veste logora di erbe invernali;Il cielo sorride, e fedi ed imperi riluconoCome relitti in un sogno svanente.
A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia.
Il frutto delle ricchezze è il non mancare di niente, e la dimostrazione che non si manca di niente è il sapersi accontentare.
Il successo è doversi preoccupare di ogni maledetta cosa al mondo, tranne che del denaro.
La ricchezza è di molti, la saggezza di pochi. E la ricchezza, senza saggezza, spesso porta alla rovina.
Una monetina può nascondere la stella più grande, se la tieni abbastanza vicina all'occhio.
Le soddisfazioni della ricchezza non risiedono nel semplice possesso o nelle spese folli, ma nell'usarla in modo saggio.
Una grande fortuna è una grande schiavitù.
Forse, ai felici e ai ricchi non è lecito sperare di entrare nel Regno dei Cieli; forse, solo quando sono caduti nel terrore e nella disperazione, gli uomini sono in grado di apprezzare il Regno promesso da Dio.
Non dalla ricchezza nasce la virtù, ma che dalla virtù deriva, piuttosto, ogni ricchezza e ogni bene, per l'individuo come per gli stati.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.