Chi non può picchiare l'asino, picchia il basto.
Chi ha i soldi naviga con vento sicuro.
Anche per desinare bisogna saper far uso dei princìpi della scienza.
Ciò che non è oggi sarà domani.
È seccante rimandare quando si è deciso.
Non bisogna fidarsi troppo dei piani prestabiliti, perché la fortuna segue una sua logica, che è ben lungi dal coincidere con la nostra.
Seneca, alla domanda. "Qual è il miglior conforto nell'afflizione e nel dolore?" risponde: "Che l'uomo accolga ogni cosa come se l'avesse richiesta e desiderata".
Chi getta la spugna non vince mai, e un vincente non getta mai la spugna.
La morte inizia quando qualcuno accetta di essere morto.
La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.
Il distacco e la rassegnazione possono essere tutt'al più il fine della consapevolezza, non il mezzo per evitarla.
Il difficile è accettare che persone disonorate e senza scrupoli facciano scelte per te che solo Dio può fare.
Non sono così vanesio da credere che il mio contributo possa cambiare qualcosa.
Nella vita dell'uomo non si può dire la parolaccia «ormai»: si può e si deve sempre ricominciare, perché le persone hanno energie impensabili di bontà da stanare e far crescere, mettere a disposizione e canalizzare.
Sembra che mai nulla si decida ad andare per il verso giusto finché siamo anche soltanto un poco rassegnati.
La rassegnazione sta al coraggio come il ferro sta all'acciaio.