Tutti i mali sono uguali quando sono estremi.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
A chi ama davvero nulla è impossibile.
L'amore è un tiranno che non risparmia nessuno.
Chi si espone al pericolo vi vuol trovare la sua perdita.
Un servigio al di sopra di ogni ricompensa, costringendo a troppa gratitudine, diventa quasi un'offesa.
Un uomo, da solo, non può fare alcun male. Il male nasce dalla disunione fra le persone.
Chi si rallegra del male altrui, non troverà chi compianga il suo.
Il male non cresce mai così bene come quando ha un ideale davanti a sé.
Il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa.
Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle stesse nostre viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati.
Il male nasce sempre dove l'amore non basta.
Non fate il male, e il male non esisterà.
C'è una certa solidarietà e un'infamia condivisa tra il governo che fa il male e il popolo che lo lascia fare. Soffrire è una cosa venerabile, subire è una cosa disprezzabile.
Il filosofo rimane confuso, vedendo quanti mali bisogna tollerare, e quanti talvolta favorire, perché il male non cresca fuor di misura.
Il genere umano non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
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