Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
Chi è dappertutto, non è da nessuna parte.
Bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
Non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia.
Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
Il concetto di rappresentare il male e poi distruggerlo è considerato importante, ma penso che ormai sia marcio. Questa idea che ogni volta che succede qualcosa di male, qualcuno in particolare può essere accusato e punito, nella vita così come nella politica non trova speranza.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.
Chi non conosce il male non ne sospetta alcuno.
Possibile che non si possa vivere senza far male agli innocenti?
Quando a un cristiano capita qualche cosa di male, tutti intorno a volersene profittare come cani!
La pia finzione secondo la quale il male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso.
Tutti siamo impastati di bene e di male, ma questo ultimo bisogna vincerlo.
Nessun uomo sceglie il male perché è il male, lo scambia solo per la felicità, per il bene che cerca.
Il male vince sempre grazie agli uomini dabbene che trae in inganno; e in ogni età si è avuta un'alleanza disastrosa tra abnorme ingenuità e abnorme peccato.