Chi è infamato una volta, non aspetti più perdono.— Pietro Ellero
Chi è infamato una volta, non aspetti più perdono.
La pena di morte, oltre che non cura la emendazione della vittima, spegne una vita, non le importa se depravata o santificata dalla sventura, e le basta ad altrui spavento un capo mozzo o un cadavere appeso.
I così detti istituti pii, quanto meglio sopprimergli e incamerargli!
Non vi è cosa, che più all'uomo importi ed a cui sventuratamente meno egli pensi, quanto il conoscer sé stesso, il suo destino, lo scopo della sua esistenza e la miglior maniera di avverarlo.
Nella regolarità abituale della condotta e quindi nella costante moderazione degli appetiti e delle voglie avendosi la miglior guarentigia di una vita lunga, sana e lieta, sovviene a tal uopo il precetto della temperanza, intesa ancor questa in latissimo senso.
Il sacrificio di sé, affatto un atto di pazzia.
È un infame chi pretende dalla moglie il pudore, ma seduce le donne altrui.