Perché ogni sorta di carità fomenta l'ozio e l'imprevidenza.— Pietro Ellero
Perché ogni sorta di carità fomenta l'ozio e l'imprevidenza.
A chi dice, esservi, oltre la percezione esterna, un sentimento interiore ineffabile, anatema.
I così detti istituti pii, quanto meglio sopprimergli e incamerargli!
Le mostre universali de' prodotti e delle merci, ecco le vere olimpiadi e i degni areopaghi del tempo.
Lo stato è indubbiamente un patrimonio degli uomini d'affari.
Non vi sono altre verità, tranne quelle, che si veggono cogli occhi e si toccano con mano.
La carità crea una moltitudine di vizi.
È male sospettare che un uomo sia cattivo perché è caritatevole, e vizioso perché è buono.
La carità è un sentimento che per lunga età annidossi nel cuore dell'uomo senza che l'uomo lo conoscesse. Fu il Cristianesimo quello che snidandolo gli diede a un tratto un meraviglioso sviluppo fra' plausi della terra e del Ciel.
Per quanto delicatamente sia mascherata, la carità è sempre orribile; c'è un disagio, quasi un odio segreto, tra colui che dà e colui che riceve.
Tutti i vizi sono conditi dalla superbia, si come le virtù sono condite e ricevono vita dalla carità.
È assai più facile essere caritatevole che giusto.
Esercitate la carità, ma esercitatela con entusiasmo.
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
Cerca la solitudine, ma col prossimo non mancare di carità.
Un osso dato al cane non è carità: carità è l'osso spartito col cane quando avete fame come lui.