La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito.— Platone
La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito.
Nessuna cosa umana è di seria importanza.
La scoperta della scrittura avrà l'effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l'impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.
L'inizio è la metà di tutto.
Chi trova nella propria vita molte colpe si sveglia di frequente anche dai sogni come i fanciulli e vive nella paura, tra brutti presentimenti; a chi invece è conscio di non aver commesso alcuna ingiustizia sta sempre accanto una lieta speranza e una buona "nutrice di vecchiaia".
La calunnia più grande e più forte viene alla filosofia da quelli che la coltivano a parole.
La bellezza è un breve sospiro tra un cliché e un altro.
La bellezza è estasi; è semplice come il desiderio del cibo. Non si può dire altro sostanzialmente, è come il profumo di una rosa: lo puoi solo odorare.
La bellezza non è il destino dell'arte. L'arte è perdita non guadagno.
La bellezza ci farà fiorire di nuovo.
Tutta la bellezza deriva da un bel sangue e da un bel cervello.
La bellezza spesso svanisce, ma di rado così rapidamente come la gioia che ci dà.
Una cosa bella è una gioia per sempre. La sua grazia aumenta, non finirà mai nel nulla.
Le belle ragazze scavano la fossa.
La percezione della bellezza è un test morale.
La bellezza è come ci si sente dentro, e si riflette negli occhi.