La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia.
Non entri chi non è matematico.
Nessuna cosa umana è di seria importanza.
Dimmi, o Socrate, non ti vergogni, alla tua età, di andare a caccia di parole, e, quando uno si sbagli di una parola, di credere di aver trovato in questo una fortuna inaspettata?
Alla fine tutte le cose non devono forse essere inghiottite dalla morte?
Il tempo è l'immagine mobile dell'eternità.
Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.
A vent'anni si tenta la poesia, a cinquanta si pensa che bisognava insistere.
La poesia è registrazione rapidissima di momenti chiave della nostra esistenza. In ciò è pura, assoluta, non ha tempo di contaminarsi con nulla. Nemmeno con i nostri dubbi.
La poesia è anche e forse soprattutto lettura del grande libro della natura.
Scrivere poesie non è difficile. Difficile è viverle.
La poesia è la prova della vita. Se la tua vita arde, la poesia è la cenere.
La poesia è il perpetuo sforzo di esprimere lo spirito della cosa, di penetrare il corpo bruto, e di cercare la vita e la ragione che lo fa esistere.
La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.
La poesia è l'operazione più artificiale che si possa immaginare. I poeti scrivono e riscrivono. Non improvvisano.
I poeti devono, secondo me, tradurre in versi; la traduzione dei versi in prosa è sempre infedelissima e lontana dall'originale.