Siamo legati ai nostri corpi come un'ostrica alla conchiglia.— Platone
Siamo legati ai nostri corpi come un'ostrica alla conchiglia.
Non dalla ricchezza nasce la virtù, ma che dalla virtù deriva, piuttosto, ogni ricchezza e ogni bene, per l'individuo come per gli stati.
Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati.
I felici sono felici per il possesso della giustizia e della temperanza e gli infelici, infelici per il possesso della cattiveria.
La vita deve essere vissuta come gioco.
È opportuno che il malvagio venga punito, quanto lo è che il medico curi l'ammalato: ogni castigo, infatti, è una sorta di medicina.
Concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute.
Il corpo umano non è che una tenaglia posta sopra un mantice e una casseruola, il tutto fissato su due trampoli.
Per andare oltre i limiti del corpo, ci si deve immergere in esso.
La mollezza e l'indolenza del corpo vanno di pari passo con quella dello spirito.
Il corpo è la parte solida dell'anima.
Nell'individuo si deve anzitutto tener d'occhio e favorire la sanità corporea. Perché lo spirito sano e forte si trova solo nel corpo forte e sano.
Il corpo è un veicolo tanto più necessario dato che sostiene gli abiti, e con gli abiti, le tasche.
Il corpo è un perfido e un traditore: con lui viaggiamo come con un Thug. Fa sorrisi alla vita ed è un sicario della morte.
Il mio corpo è più del mio corpo. Io non ho un corpo, io sono un corpo.
Il corpo passa presto, e quello che non fa oggi, non potrà farlo mai più.