La morte in sé non è una brutta cosa: brutta è la strada che porta alla morte.
Anche il vivere, nella miseria è un insulto.
La necessità impone la legge, ma non ne accetta alcuna.
È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.
La donna quando pensa da sola, mal pensa.
Corre meno pericoli colui che, anche se è al sicuro, sta in guardia.
Ci vuole indubbiamente più coraggio ad affrontare la vita che ad affrontare la morte.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
La statistica ci segnala che possiamo contare in tutto su un venticinquemila giorni; qualche migliaio in più per qualcuno. Ma dopo non ce ne saranno altri. Per nessuno. Sì: anche per me che scrivo, anche per te che leggi sarà subito sera.
Se si potesse scontare la morte dormendola a rate!
Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e morire.
La morte non è dolorosa. È la vita terrena che è una morte.
La prima e più saliente contrapposizione è tra uomini e donne; la seconda, fra i vivi e i morti; la terza, fra amici e nemici.
Oh dottore! Temevo che non riuscisse ad arrivare e che io sarei dovuto morire senza il suo aiuto.
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
Un artista ha la morte sempre con sé, come un bravo prete il suo breviario.