Dove non è spirito che svegli la vita in qualsivoglia cosa, è morte.— Prospero Viani
Dove non è spirito che svegli la vita in qualsivoglia cosa, è morte.
L'amicizia è il massimo alimento della felicità umana.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
La morte è pietosa, perché da essa non c'è ritorno, mentre per colui che è uscito dalle più profonde camere della notte, consapevole e stravolto, non c'è più pace.
Davanti a uno che muore, la parola vivere suona oscena.
Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
La morte mette fine alla vita, non ad una relazione.
Ci sono delle stelle morte che splendono ancora perché il loro bagliore è catturato dalla trappola del tempo.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
Guardando un cadavere, la morte mi sembra una partenza. Il cadavere mi dà l'impressione di un vestito smesso. Qualcuno se n'è andato e non ha avuto bisogno di portare con sé quell'unico vestito che indossava.