I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.— Elias Canetti
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.
Non credere a nessuno che dice sempre la verità.
L'inattingibile negli animali: come essi ci vedono.
Scrivere ti dà sollievo. Persino quando non hai niente da dire, scrivere ti dà sollievo. Ma lo sappiamo, quando non abbiamo niente da dire?
Il romanzo non deve avere alcuna fretta. In passato anche la fretta poteva rientrare nella sua sfera, oggi è passata al film; confrontato ad esso, il romanzo frettoloso è destinato a restare sempre inadeguato.
Solo l'incredulo ha diritto al miracolo.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
La morte: un punto o una virgola?
Darei la vita per non morire.
Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.
Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
La morte dei giovani è un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto.
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.