Noi non facciamo altro che prepararci a vivere, ma non viviamo mai.
Dobbiamo giudicare un paese dalla maggioranza, o dalla minoranza? Dalla maggioranza, sicuramente.
È facile, nel mondo, vivere secondo l'opinione del mondo; è facile, in solitudine, vivere secondo noi stessi; ma l'uomo grande è colui che in mezzo alla folla conserva con perfetta serenità l'indipendenza della solitudine.
Qualunque gioco stiano giocando su di noi, noi non dobbiamo prendere in giro noi stessi, ma trattare nel nostro privato con la massima onestà e verità.
La passione ricostruisce il mondo per i giovani. Rende tutte le cose vive e significative.
Ogni movimento grande e possente negli annali del mondo è il trionfo dell'entusiasmo. Senza di esso non si è mai compiuto nulla di grande.
Comincia a vivere subito e considera ogni giorno come una vita a sé.
La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.
Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai.
Viviamo in un secolo di urlatori, in cui anche la crociata contro l'urlo non si può fare che urlando.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Vivere significa stare per il novanta per cento insieme a delle persone che non si possono soffrire.
Viviamo in un mondo malvagio, e quando un individuo intelligente decide di dedicarsi al crimine, è davvero la cosa peggiore.
Si può far finta di filosofare, ma non si può far finta di vivere.
È già qualcosa aver vissuto, pensato e disputato con se stessi, quand'anche nessuno ne venisse mai a conoscenza.
Quando arriverà il tempo in cui avremo vissuto tanto a lungo da superare le illusioni della giovinezza, ci accorgeremo che il nostro mondo è fatto di tante piccole foglie, simbolo dei nostri ricordi.