Ogni eroe finisce per annoiare.
La vera amicizia è fatta di fiducia, di lealtà e di indulgenza.
La mente non crea ciò che percepisce più di quanto l'occhio non crei la rosa.
Credere consiste nell'accettare le affermazioni dell'anima. Non credere consiste nel negarle.
Chi è innamorato è saggio e diventa ancor più saggio, vede nuove cose ogni volta che guarda l'oggetto del suo amore, traendo da esso con i suoi occhi e con la sua mente quelle virtù che egli possiede.
Lo splendore dell'amicizia, non è la mano tesa, né il sorriso gentile, né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale che viene quando scopriamo che qualcuno crede in noi, ed è disposto a fidarsi di noi.
Gli eroi sono eroi perché il loro comportamento è eroico, non perché vincano o perdano.
L'eroe vero è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco come tutti.
I veri eroi non sono mai perfetti come le leggende che li circondano.
L'eroe della storia è colui che nella città punta la lancia nella gola del drago, e nella solitudine tiene con sé il leone nel pieno delle sue forze, accettandolo come custode e genio domestico, ma senza nascondersi la sua natura di belva.
Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sé la morale, la giustezza della vita.
L'unità di misura del teatro come rappresentazione è l'uomo, e quest'uomo deve poter essere riconosciuto da coloro che siedono nella platea come uno di loro, come un campione, nel bene e nel male, di ciò che essi sono, temono o sperano di essere; un eroe, insomma.
Un eroe è chi fa quello che può.
L'eroe non è colui che non cade mai ma colui che una volta caduto trova il coraggio di rialzarsi.
Il primo grado dell'eroismo è vincere la paura e il dominio su se stessi.