L'amore nasce dal ricordo, vive di intelligenza e muore per oblio.
— Ramón Llull
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La nostra interpretazione
L’amore viene presentato come un processo interiore che coinvolge memoria, pensiero e dimenticanza. Non nasce dal nulla, ma si forma a partire dal ricordo: momenti condivisi, gesti, parole, sensazioni che vengono conservate nella mente e nel cuore. Sono queste tracce del passato che permettono al sentimento di emergere e di prendere forma. Una volta nato, però, non basta che esista: ha bisogno di essere nutrito da consapevolezza, comprensione, attenzione lucida. L’intelligenza, in questo senso, non è fredda razionalità, ma capacità di comprendere l’altro, di interpretarne i bisogni, di riconoscere la complessità delle emozioni e di agire con responsabilità.
Quando viene meno la memoria affettiva, quando si smette di ricordare ciò che ha reso preziosa la relazione, l’amore lentamente si spegne. L’oblio non è solo dimenticare gli eventi, ma trascurare il senso profondo dei legami, dare per scontata la presenza dell’altro, cancellare dal proprio orizzonte ciò che un tempo era essenziale. Così il sentimento non muore all’improvviso, ma svanisce a poco a poco, logorato dall’indifferenza e dalla perdita di significato. In questa visione, amare significa custodire i ricordi, coltivare la comprensione e opporsi alla tentazione di dimenticare ciò che rende viva una relazione autentica.