L'Europa non è solo greca, né solo ebraica, e nemmeno greco-ebraica. È altrettanto decisamente romana. "Atene e Gerusalemme", certo, ma anche Roma.
L'Europa non è stata una cultura più criminosa di altre, anche se ha commesso più crimini.
Nel Cristianesimo, l'uomo non è un'idea, è piuttosto un volto.
L'uomo non può essere definito. Mi preoccupa sempre un po' quando si vuole definire l'uomo. Temo che non lo si possa delimitare, ed è quello che vuol dire "definire". Questo potrebbe essere fatto solo escludendo.
L'Europa ci incastra meno di quanto credessimo: s'è italianizzata col ritorno dell'Est ai tedeschi. Né la sua moneta, né la sua forma politica sono fatte per durare.
L'Europa è la maionese, ma l'America fornisce la buona vecchia aragosta.
I governi europei non capiscono che io non combatto solo per il mio Panshir, ma per bloccare l'espansione dell'integralismo islamico scatenato a Teheran da Khomeini. Ve ne accorgerete!
Meglio cinquant'anni d'Europa che un ciclo del Catai.
Solo in Europa si è preteso, ad un certo punto, di affidare allo stato nascente dell'innamoramento la stabilità della coppia, della famiglia e perfino i criteri di perpetuazione della specie.
Si tratta di rendere l'Europa una casa degna dell'uomo.
La purezza della razza non esiste. L'Europa è un continente di razze miste.
E disse il sindaco in campagna elettorale: "Milano è la città più europea del mondo. Neanche New York è così europea come Milano".
La costruzione dell'Europa è un'arte. È l'arte del possibile.
Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto della quarta parte della Terra. Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali, più della nostra Europa, dell'Asia o della stessa Africa.
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