È la coscienza dei nostri limiti che c'impedisce di superarli.— Roberto Gervaso
È la coscienza dei nostri limiti che c'impedisce di superarli.
Diplomazia: l'arte di fingere di non fingere.
La vendetta - si dice - è un piatto da servire freddo. Purché poi si abbia ancora appetito.
Due cose l'uomo non vorrebbe mai sapere: di essere inguaribilmente malato e pubblicamente cornuto.
Un governo d'onesti è come un bordello di vergini.
La convivenza rende insopportabili perfino le virtù.
Non sapevo che ero al mio meglio fino a dopo che è passato.
A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
Io sono un essere che pensa, che dubita, che nega, che conosce solo poche cose, che ne ignora molte, che odia, che vuole e che non vuole, che immagina, che ama e che sente. E che pur sapendo che tutte queste cose potrebbero anche non esistere, sa invece che esistono tutte dentro il suo cervello.
L'incipiente consapevolezza dell'interconnessione e dell'integrazione nella biosfera sta già facendo nascere un nuovo sogno della qualità della vita, soprattutto fra i giovani.
Le conversazioni sarebbero enormemente migliorate dal costante uso di quattro semplici parole: Io non lo so.
Truffatori e imbroglioni dominano il mondo, i furfanti imperversano, perché hanno piú fame di noi. Perché sanno cosa vogliono. Perché credono nella vita piú di noi.
L'amore non può nascere che dall'oscuro desiderio che è in noi stessi di ripetere le sconfitte infantili. L'amore comincia quando ci accorgiamo di aver sbagliato ancora una volta.
Dovremmo puntare gli occhi sulla Cina, dove stanno succedendo cose di cui la gente dovrebbe essere a conoscenza.
La questione è nella vita, unicamente nella vita, nella scoperta della vita, sconfinata ed eterna, e non certo nella scoperta di nuove terre.
Alla stupida domanda 'Perché io?', il cosmo neanche si degna si rispondere 'Perché no?'.