Recita come un cane. Ma tutti i cani che ho visto recitare erano bravissimi.
L'uomo non è fatto per prendere delle decisioni. Basta vederlo al ristorante, davanti ad un menù.
Lo scetticismo ci aiuta a vivere; il cinismo a morire.
Ci sono adulteri che giovano alla coppia più di qualunque fedeltà.
L'uomo ama la donna; la donna, il matrimonio.
Il vizio solitario ha questo di bello: fa risparmiare tempo e denaro.
Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla.
Credo che la recitazione, in senso assoluto, abbia a che fare proprio con il tempo, e il suo trascorrere.
Non siamo mai così poco liberi come quando tentiamo di recitare.
Non credo che si possa insegnare a recitare. Ho visto persone intelligenti fallire miseramente e individui piuttosto ottusi recitare benissimo. Ma per recitare occorre essenzialmente del sentimento.
Nelle recite a soggetto, che siano fatte per il regista o per lo psicanalista, non assistiamo né alla vittoria del poeta né a quella degli attori, ma forse alla sconfitta di tutti; e siccome la sconfitta ci piace, continuiamo.
Non fa bene al morale assistere a una cattiva recitazione.
Recitare è entrare nel personaggio e uscire, entrare e uscire, avanti e indietro, e non vorrei andare oltre in questa similitudine.
Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.
Recitare è l'espressione di un impulso neurale. È una vita noiosa.