Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
E a ognuno casa sua, a ognuno il suo letto e l'ombra. Così la gente si arrende, al sonno.
Ha chiesto molte volte al cuore di essere sincero e il cuore gli ha risposto che le belle donne andrebbero impiccate ed arse.
Solo la notte sapevi che eri un vinto e Cristo era il vincitore. Ma t'addormentavi così presto!
Sentirsi soli è come stare faccia a faccia con la morte.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.
I ricordi si interpretano come i sogni.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.