Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.— Rocco Scotellaro
Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
L'umanità ci sta a farsi i complimenti fino a quando non viene uno a dire della loro inutilità. Allora si arrossisce, perché l'amor proprio viene stuzzicato.
La bellezza, si diceva, è sempre altera e impenetrabile. Quando sedevano davanti ai caffè con le gambe accavallate, quel nudo gonfiava la vene dei passanti.
Ma tu chè! non credi che la notte sia fatta per dormire e le cose non credi che dormano.
Solo la notte sapevi che eri un vinto e Cristo era il vincitore. Ma t'addormentavi così presto!
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
Il ricordo è una forma di incontro.
I ricordi sono voli brevi, barbaglianti: ma il pipistrello che hai abbattuto è la realtà.
I ricordi si interpretano come i sogni.