Il ricordo è una forma di incontro.
A ciascuno è affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Non dobbiamo essere la voce degli altri, dobbiamo spingere gli altri ad avere una voce.
Fede non è sapere che l'altro esiste, è vivere dentro di lui, calarsi nella pelle dell'amico che passa, che ti interpella come un pugno nello stomaco, non ti lascia tregua, ti ricorda che esisti.
Chi non ricorda, non vive.
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
I ricordi sono voli brevi, barbaglianti: ma il pipistrello che hai abbattuto è la realtà.
Il ricordo è un modo di incontrarsi.
I ricordi si interpretano come i sogni.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.