Ci sono tre cose da evitare con cura: l'odio, l'invidia e il disprezzo.
È meglio non ricevere gratitudine piuttosto che non fare del bene.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Il valore senza avversario ristagna.
Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell'iracondia, e ogni forma d'ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l'insuccesso.
Evitate gente coi denti d'oro che pretende di giocare a carte.
Evitate tutto ciò che piace al volgo e che viene dal caso; fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l'esca alletta fiere e pesci e li inganna.
Tre sono le cose che dovremmo sempre evitare: l'odio, l'invidia ed il disprezzo.