Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui.
La sensazione più dolce che si prova alla presenza di un amico, il riconoscerlo, ce la dà l'impronta della sua mano nella lettera.
La fortuna può togliere le ricchezze, non l'animo.
Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.
L'arciere non deve colpire il bersaglio di quando in quando, ma deve sbagliare solo di quando in quando; non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
Immagina di abbracciare l'immensità del tempo e l'universo, e poi paragona all'infinito quella che chiamiamo vita umana: vedrei come è poca cosa questa vita che desideriamo e cerchiamo di prolungare.
Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto.
La vera felicità nasce in primo luogo dal piacere del proprio io, e poi, dall'amicizia e dalla conversazione di pochi compagni scelti.
Non fare una cosa a metà se non vuoi essere felice solo a metà.
Felice è chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa.
La felicità non è nient'altro che essere in salute e avere poca memoria.
La vera felicità non dipende dal numero degli amici, ma da quali ci si è scelti e da quanto essi valgono.
La vera felicità non consiste in una moltitudine di amici, ma nel valore e nella scelta.
La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza.
Fate vostra la felicità degli altri. Nella vostra compagna, nei vostri figli, nei vostri nipoti vi è tanta parte del vostro sangue, della vostra vita; e la loro gioia è e deve essere gioia vostra.
In ogni caso la felicità è sempre dietro l'angolo: la felicità arriva all'improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata.