Ci si può rassegnare alla disperazione, ma anche ci si può disperare della rassegnazione.— Sergio Quinzio
Ci si può rassegnare alla disperazione, ma anche ci si può disperare della rassegnazione.
Anche la polvere del nostro amore è qualcosa, confrontata al nulla del mondo.
Il nichilismo l'abbiamo già alle spalle, di fronte abbiamo il nulla.
L'odio sembra capace più dell'amore di serbare memoria.
La mancanza di volontà di vivere, che oggi dilaga endemica, è l'unica malattia certamente mortale, alla quale non ci sarà rimedio in eterno.
Le cose lontane che non si possono neppure sognare si dimenticano.
La rassegnazione sta al coraggio come il ferro sta all'acciaio.
Nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata.
Esisteranno sempre l'intelligenza, la voglia di libertà, l'eros e le sale da ballo, ma la parola speranza non mi sento più di pronunciarla.
Ho imparato che non devi affrontare la vita con dei guantoni da baseball in entrambe le mani; devi essere capace di tirare indietro qualche cosa.
Il difficile è accettare che persone disonorate e senza scrupoli facciano scelte per te che solo Dio può fare.
La rinuncia: l'eroismo della mediocrità.
La partita è persa solo quando smettiamo di provare.
La rassegnazione, modalità dell'abitudine, permette a certe forze di accrescersi indefinitamente.
Quando si vuole riuscire simpatici in società, bisogna rassegnarsi a lasciarsi insegnare molte cose da gente che le ignora.
Vi è in ogni uomo una capacità enorme di rassegnazione, l'uomo è naturalmente rassegnato. È per questo che dura.