Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.— Sigmund Freud
Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.
Se si esige che tutto ciò che accade nella psiche debba per forza esser noto alla coscienza, si avanza in effetti una pretesa insostenibile.
Non è tanto facile suonare lo strumento della mente.
La grande domanda a cui non è mai stata data risposta e alla quale io non sono mai stato in grado di rispondere, a dispetto di trent'anni di ricerca sull'animo femminile, è: "Cosa vuole una donna?".
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
Psicoanalisi. Una professione di curatori laici di anime, i quali non hanno bisogno di essere medici, e non dovrebbero essere sacerdoti.
L'uomo ha fama d'infante davanti al dio come il fanciullo davanti all'uomo.
Me lo diede papà, per i miei cinque anni. Disse: "L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai".
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
Non esistono forse giorni della nostra infanzia che abbiamo vissuto intensamente quanto quelli che crediamo di aver perduto senza viverli, i giorni trascorsi in compagnia di un libro molto caro.
Io penso che i nostri vizi più grandi prendano la loro piega fin dalla nostra più tenera infanzia.
Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
Si parla della propria infanzia quando non c'è più, quando non la si capisce più molto bene.
Nessuna infanzia è priva di terrori.