La verità è una, la giustizia è una. Gli errori e le ingiustizie variano all'infinito.— Simone Weil
La verità è una, la giustizia è una. Gli errori e le ingiustizie variano all'infinito.
L'infelicità rende Dio assente agli occhi degli uomini per un certo tempo, più assente di un morto, più assente della luce in una prigione oscura.
Solo compiendolo si ha l'esperienza del bene.
Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'esistenza soltanto di coloro che amiamo.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Tutte le tragedie che si possono immaginare si riassumono in una sola e unica tragedia: il trascorrere del tempo.
I bambini sono innocenti e amano la giustizia, mentre la maggior parte degli adulti è malvagia e preferisce la misericordia.
Mi sembra che dovunque vige la proprietà privata, dove misura di tutte le cose è la pecunia, sia alquanto difficile che mai si riesca ad attuare un regime politico basato sulla giustizia o sulla prosperità.
Quando si tratta della verità e della giustizia, non c'è distinzione tra i grandi problemi e i piccoli, perché i principi generali che riguardano l'azione dell'uomo sono indivisibili.
Giustizia è riportare tutte le cose al loro senso.
La giustizia non è equità, è vendetta e castigo.
C'è una forza di attrazione da parte dei comportamenti giusti e pacifici, anche se di pochi.
La mia idea di giustizia è: imparzialità basata sulla logica e la mutua comprensione del senso morale.
Non conoscerebbero neppure il nome della Giustizia, se non ci fossero cose ingiuste.
La giustizia è fatta di distacco, comprensione, giudizio, non di ritorsione e regolamento di conti.
Cessati l'assalto al potere e la smania del predominio, si vide che dovunque si stabilivano automaticamente la giustizia e la pace.