Scrivere è un'articolazione raffinata del pensare.
Tutto il mondo è Dio. Noi stiamo camminando su Dio, e là indietro le mosche volano e gli insetti strisciano su Dio, anzi anche gli insetti sono Dio.
L'amore non esce da un rubinetto che si può aprire e chiudere a piacimento.
La vita ha la brutta abitudine di far cambiare il sapore alle cose. È una porcata.
Nessuna parola, nessuna combinazione di parole, può chiudere le ferite d'amore.
La parola "mai" è quella a cui tende l'orecchio Dio quando ha voglia di farsi una risata.
Per scrivere al meglio delle proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.
Come la negligenza nel vestire rivela disprezzo per la società nella quale si va, così lo stile affrettato, trascurato, cattivo rivela un offensivo disprezzo per il lettore, il quale poi lo ripaga giustamente non leggendo.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio.
Non ho mai potuto capire perché la gente mediocre dovrebbe smettere di essere mediocre solo perché sa scrivere.
Non è un sogno pensare di essere pagati per scrivere la recensione di un'attività commerciale.
Scrivere è un po' come fare i minatori di se stessi: si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri non si bada al rischio di farsi crollare tutto addosso.
Era molto divertente, all'inizio. Smise di esserlo quando scoprii la differenza fra scrivere bene e scrivere male. E poi feci una scoperta ancora più allarmante: la differenza fra un ottimo stile e la vera arte; sottile ma feroce.
Scrivere è una cosa dannata: ti tira fuori quella sincerità che non ti concedi nella vita.
Scrivere meglio significa contemporaneamente anche pensare meglio.