Nello scrivere tenetevi lontani da ogni eccesso di stile e di passione e farete cosa utilissima e onestissima.
Calò nel suo regno con molto fracasso; le teste di legno fan sempre del chiasso.
Lo stile non si può scegliere come il panno per farsi una giubba, perché ognuno se lo trova addosso bell'e cucito dalla madre natura.
Avvezzatevi per tempo a bastare a voi stessi, e cercate rifugio nei vostri libri.
Ti sia sempre nella mente che compiacersi dei mali dei nostri simili è crudeltà; rilevarne i difetti è malignità; riportare i fatti o i discorsi dell'amico per nuocergli è perfidia.
Il saggio è sempre modesto.
Due eccessi da evitare: escludere la ragione, ammettere solo la ragione.
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
Bisogna spegnere l'eccesso più dell'incendio.
La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza.
Due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione.
Ogni eccesso reca in sé il germe della propria auto-soppressione.
L'uomo prudente va coi piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per eccesso.
La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina.
Il saggio per eccesso di saggezza diventa un folle.
L'anima dell'uomo ha radici nello stomaco. Chiunque scrive molto meglio dopo una bistecca di manzo e una pinta di whiskey che non dopo una tavoletta di cioccolata da cinque cents. Il mito dell'artista morto di fame è una balla.
Scrivere un libro è un po' come correre una maratona, la motivazione in sostanza è della stessa natura: uno stimolo interiore silenzioso e preciso, che non cerca conferma in un giudizio esterno.
Suonare è un lavoro da duri. Anche scrivere è un lavoro da duri.
Scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi per fare chiarezza dentro di sé e per tramandare la memoria delle nostre esistenze.
Racconterò una mia storia, senza nulla dovere a nessun poeta che mi ha preceduto; su un carro solitario solcherò il cielo, con una barca tutta mia fenderò le onde.
Quando uno non riesce in nessun'altra cosa, di solito si mette a scrivere.
Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro.
Quando un matematico o un filosofo scrivono con nebbiosa profondità, dicono qualche sciocchezza: su questo non c'è pericolo di sbagliare.
C'è solo una cosa su cui scrivere: il cuore umano in conflitto con se stesso.
Nell'esercizio anche del più umile dei mestieri, lo stile è un fatto decisivo.
Scrivere presuppone ogni volta la scelta d'un atteggiamento psicologico, d'un rapporto col mondo, d'un'impostazione di voce, d'un insieme omogeneo di mezzi linguistici e di dati dell'esperienza e di fantasmi dell'immaginazione, insomma di uno stile.
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.
Lo stile non è altro che l'ordine e il movimento che si mette nei propri pensieri.
Lui si accetta così com'è. Per questo tutto quello che fa, non importa cosa, avrà sempre una certa distinzione, un certo stile, una certa raffinatezza, una certa nonchalance.
Avere stile significa essere se stessi, ma con uno scopo.
Lo stile è l'impronta di ciò che si è in ciò che si fa.
La bellezza sta a contrappeso dello sforzo e lo riscatta. Riuscire a portare bene il carico assegnato, reggere il peso risparmiando energia: ecco lo stile.
Il peggiore stile nasce quando si imita qualcosa e allo stesso tempo si tiene a far sapere che ci si sente superiori a ciò che si è imitato.
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