Quanto presto svanisce la gloria del mondo!
Nelle cose essenziali, unità; nel dubbio, libertà; in tutte le cose, carità.
L'unico governante sicuro è colui che ha imparato ad obbedire volontariamente.
Tacere del tutto è più facile che evitare le intemperanze del discorrere, come è più facile stare chiuso in casa che sapersi convenientemente controllare fuori casa. Perciò colui che vuole giungere alla spiritualità interiore, deve, insieme con Gesù, ritirarsi dalla gente.
L'unico sovrano prudente è quello che ha appreso a obbedire di buon grado.
In una goccia di approvazione da parte di Dio c'è più gloria che in un mare di lode umana.
I voli spaziali prima sulla Luna, poi su Marte, non è questo il più antico desiderio dell'uomo, la più grande speranza di gloria?
Se quei pochi uomini di valor vero che cercano gloria, conoscessero a uno a uno tutti coloro di cui è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano d'essere stimati, è credibili che si raffredderebbero molto nel loro proposito e forse che l'abbandonerebbero.
Tutte le glorie defunte di questo mondo non valgono, dicono, un cane in vita...
Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
La ricerca più nobile è la ricerca dell'eccellenza.
La gloria non è una presunzione. Non è una medaglia al valore. La gloria appartiene all'atto di essere costanti con qualcosa di più grande di te stesso, per una causa, per i principi, per la gente di cui ti fidi e per coloro che fanno affidamento su di te.
La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta.
Noi tutti siamo motivati da un acuto desiderio di apprezzamento, e migliore è un uomo, più è ispirato alla gloria.