La gloria e la grandezza, chimere.— Pietro Ellero
La gloria e la grandezza, chimere.
Solamente tra le morali e politiche lecita l'economia per ragioni facili a capirsi.
I vinti hanno sempre torto, e i vincitori ragione.
Chi è infamato una volta, non aspetti più perdono.
A chi dice, esservi, oltre la percezione esterna, un sentimento interiore ineffabile, anatema.
Un momento di dolore vale una vita di gloria.
La gloria, regal femmina, vuol sedurre e non esser sedotta.
I giovani si gloriano. I vecchi si schermiscono.
Poiché l'uomo è ragionevole deve bere; stato divino dell'esistenza è l'ebbrezza, nella gloria, nell'uva, nell'amore e nell'oro affonda la speranza di uomini e nazioni.
Ci sono due tipi di uomini: quelli che fanno la storia e quelli che la subiscono.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia gloria e perdo il mio premio.
Ricchezze, gloria, potenza non sono che fumo e vanità.
Non c'è gloria o voglia che si possa bere oppure masticare né pietra di mulino a vento che quel sasso al cuore possa frantumare.
La gloria presso il popolo, ecco ciò a cui bisogna aspirare. Niente varrà mai quanto lo sguardo sperduto della salumiera che ci ha visto in televisione.