La gloria e la grandezza, chimere.
Il sacrificio di sé, affatto un atto di pazzia.
Mentre unico dovere è il non far male agli altri.
Le mostre universali de' prodotti e delle merci, ecco le vere olimpiadi e i degni areopaghi del tempo.
E la probità sta esclusivamente nel pagare i debiti.
Solamente tra le morali e politiche lecita l'economia per ragioni facili a capirsi.
Oltre a essere effimera, la gloria non è priva di conseguenze.
Così grande è la dolcezza della gloria che, a qualunque oggetto si riferisca, fosse pure la morte, la desideriamo.
Ci sono due tipi di uomini: quelli che fanno la storia e quelli che la subiscono.
La gloria del mondo è transitoria. E non è certo la gloria a fornirci la misura della nostra vita, ma piuttosto la scelta di seguire la nostra leggenda personale, di credere nelle nostre utopie e di lottare per esse.
L'errore non è nel fallimento, ma in uno scopo meschino: nelle grandi imprese, la gloria viene anche dal fallimento.
Quando la riconoscenza di un gran numero per uno solo perde ogni pudore, allora nasce la gloria.
La gloria insegue preferibilmente quelli che la sfuggono.
Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi.
Ci innalziamo nella gloria così come affondiamo nell'orgoglio.
Come tutti sanno, il sapore della gloria è amaro.
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