La gloria e la grandezza, chimere.— Pietro Ellero
La gloria e la grandezza, chimere.
Perché ogni sorta di carità fomenta l'ozio e l'imprevidenza.
A chi dice, esservi, oltre la percezione esterna, un sentimento interiore ineffabile, anatema.
Non vi sono altre verità, tranne quelle, che si veggono cogli occhi e si toccano con mano.
Non vi è cosa, che più all'uomo importi ed a cui sventuratamente meno egli pensi, quanto il conoscer sé stesso, il suo destino, lo scopo della sua esistenza e la miglior maniera di avverarlo.
Le mostre universali de' prodotti e delle merci, ecco le vere olimpiadi e i degni areopaghi del tempo.
Passa la gloria del mondo, senza gloria, senza mondo, senza un miserabile panino alla mortadella.
Sicuramente un Re che ama il piacere è meno pericoloso di uno che ama la gloria.
La gloria, quanto più dovrà durare, tanto più tardi giungerà.
La vita è simile ad una panegiria: come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per commerciare, altri ancora ‐ e sono i migliori ‐ per assistervi, così nella vita alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori di guadagno, altri filosofi avidi della verità.
È più bello desiderare che possedere la gloria.
La differenza fra la gloria reale e la fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.
Quanto presto svanisce la gloria del mondo!
Quando la riconoscenza di un gran numero per uno solo perde ogni pudore, allora nasce la gloria.
Gloria non di virtù figlia a che vale?
Con l'ardente suo tirso una speranza di gloria immensa il cuor mi ha percosso, e m'ha versato nel petto il dolce amor de le Muse.